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Beirut, 1986. A vent'anni non è giusto girare il mondo con un mitragliatore carico in spalla. È ciò che pensa il protagonista, trovandosi a fronteggiare il suo divenire uomo nel modo più brusco e inevitabile che sia dato immaginare. Giunto in Libano come parte di un contingente italiano non meglio definito dagli accordi internazionali, il giovane sergente si ritrova a galleggiare in una realtà rarefatta in cui non c'è niente di concreto, tranne un regolamento assurdo creato da burocrati oscuri e applicato da altrettanto oscuri ufficiali in una Beirut dilaniata dalla guerra e pronta a ghermire chiunque abbassi la guardia anche solo per un istante. E poi c'è Roumieh: un carcere arroccato sulla collina che sovrasta la città, dove anche la propria ombra diventa un nemico in agguato.